Stavo correndo

Poesia vincitrice del Concorso a Premi indetto dall'Università di Firenze (2004)
Seconda classificata

Stavo correndo,
ferma,
a volte,
camminando
altre,
col volto girato indietro.

Stavo nuotando,
gattonando,
saltando
verso un giorno da giornale
verso un futuro
sicuro
verso la fede
di non-vuoto.

Stavo correndo,
di fretta e
all’improvviso,
sono rimasta
impigliata.

 A te.

Appiccicata
Come lingua
su ghiaccio secco.
E il sole
mi è scoppiato in bocca.
E la pioggia
nel ventricolo
sinistro.

Giovane arbusto
di ginestra
fibroso e flessibile
odoroso e improbabile.

Il vento mi ti sventolava
contro
mentre cercavo teoremi
che stabilissero
se fosse meglio
strapparmi,
reciderti
o risparmiarmi.

E non potendo io,
brandello di vessillo
continuare a correre,
mi sono ibernata dentro,
per mancare lo scontro
strappandomi la lingua,
anestetizzando il dolore,
allattando rancore.

Finalmente caduta
ho ripreso
la camminata
e mi sono ritrovata
in collina
salire verso
un panorama

 e per un attimo

il fiato mi ha distrattae
costretta

ad incontrare l’intorno:
c’erano ovunque
schizzi di ginestre
come fiori qualunque
a benedire
la ritrovata libertà.

Non da te,
ma dalla corsa.